Il panorama normativo italiano si prepara a un significativo cambiamento in merito alla gestione dei dispositivi di rilevazione della velocità. L'introduzione di un emendamento nel decreto infrastrutture porterà alla creazione di una banca dati nazionale degli autovelox, un'innovazione che promette di ridefinire il rapporto tra automobilisti e sanzioni stradali. Questa mossa legislativa è destinata a promuovere una maggiore chiarezza e a mitigare le pratiche percepite come \"caccia alle multe\", garantendo al contempo la sicurezza sulle strade attraverso una corretta informazione.
La questione della visibilità e della legittimità degli autovelox è da tempo al centro del dibattito pubblico in Italia, un paese che, con oltre 11.000 apparecchiature di rilevazione automatica delle infrazioni, si colloca tra i primi al mondo per numero di dispositivi. Fino ad ora, l'ubicazione di queste postazioni era spesso demandata a segnalazioni informali o ad applicazioni di terze parti, lasciando gli automobilisti in una condizione di incertezza. Il nuovo provvedimento interviene proprio su questo aspetto, imponendo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di compilare un elenco esaustivo e pubblicamente consultabile di tutti gli autovelox attivi sul territorio.
Questo censimento non si limiterà a fornire la mera posizione dei dispositivi. Ogni autovelox incluso nella lista dovrà essere accompagnato da dettagliate informazioni come marca, modello e soprattutto l'omologazione. Quest'ultimo punto è di particolare importanza, dato il recente dibattito sulla validità legale di molti autovelox non correttamente omologati. Il decreto stabilisce un principio fondamentale: qualsiasi dispositivo non censito e non conforme alle normative dovrà essere spento. Tale requisito mira a porre fine alla proliferazione incontrollata di autovelox e a garantire che solo gli strumenti legalmente riconosciuti e operativi possano essere impiegati per la rilevazione delle infrazioni.
Il percorso legislativo prevede che, una volta approvato dalla Camera, il testo passi al Senato, dove, salvo modifiche inattese, dovrebbe ottenere l'approvazione finale. Successivamente, si procederà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, un passo che renderà la normativa pienamente effettiva dopo quindici giorni. Le previsioni indicano che questo avverrà entro la fine di luglio. L'implementazione di questa nuova mappa richiederà un periodo per la raccolta e l'organizzazione dei dati da parte del Ministero, ma l'obiettivo è di offrire ai cittadini uno strumento trasparente e affidabile per essere sempre informati sulla presenza di tali dispositivi.
Sebbene diverse applicazioni di navigazione offrano già oggi informazioni sulla presenza di autovelox, la creazione di una mappa ufficiale da parte del Ministero rappresenta un passo significativo verso la standardizzazione e l'ufficialità di queste informazioni. Questo non solo fornirà ai conducenti uno strumento affidabile per la pianificazione dei viaggi, ma contribuirà anche a prevenire le contestazioni e le controversie legate alle multe, favorendo un clima di maggiore fiducia tra cittadini e istituzioni.