Nella complessità del panorama automobilistico italiano, l'attenzione si focalizza sui motori PureTech prodotti tra il 2012 e il 2022. Due problematiche principali sono emerse: la degradazione prematura della cinghia di distribuzione e il consumo anormale di olio. Entrambi i casi mettono a repentaglio l'affidabilità e la durata delle unità motrici coinvolte.
Per i modelli aspirati con potenze variabili da 68 a 82 CV, la situazione è stata particolarmente critica. Altri modelli turboalimentati, con potenze fino a 155 CV, hanno mostrato difetti strutturali simili. Questi problemi non solo compromettono le prestazioni ma anche l'integrità meccanica dei veicoli interessati.
Un ampio ventaglio di veicoli commercializzati sotto marche come Citroën, DS, Peugeot, Opel e Vauxhall risulta coinvolti. Da piccole citadine come la Peugeot 108 e la Citroën C1, fino a SUV di fascia alta come il DS7 Crossback, ogni categoria è stata toccata dalla crisi tecnica.
In particolare, i veicoli prodotti durante i periodi indicati presentano una maggiore probabilità di manifestare guasti. Le differenze nei cicli di produzione e nei processi di assemblaggio hanno contribuito all'emergere di queste anomalie. L'adozione di nuove tecnologie senza una verifica adeguata sembra essere stata alla base di questa situazione.
Per accedere al programma di rimborso, è essenziale seguire un protocollo preciso. La prima fase prevede la verifica dell'idoneità tramite l'utilizzo di piattaforme ufficiali disponibili in Francia e Spagna, con prossima estensione all'Italia. I proprietari devono fornire documenti certificati, inclusi il numero di telaio (VIN) e le ricevute delle riparazioni eseguite.
I costi relativi alle riparazioni intraprese tra il 2022 e il 2024 possono essere oggetto di restituzione parziale o totale, a seconda delle condizioni soddisfatte. La manutenzione regolare e le visite tecniche presso reti autorizzate sono fattori determinanti per la validità della richiesta.
Stellantis ha introdotto una nuova generazione di motori denominata EB Gen3, sostituendo la cinghia di distribuzione con una catena più resistente. Questo cambiamento tecnologico mira a garantire un livello superiore di affidabilità e durata nel tempo.
Oltre alla revisione del design, l'azienda offre ora una garanzia estesa fino a 10 anni o 175.000 chilometri, coprendo completamente i costi di manutenzione e riparazione. Tale misura dimostra l'impegno di Stellantis verso una maggiore trasparenza e responsabilità nei confronti dei propri clienti.