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Modifica delle Tasse sui Carburanti: Verso un Parità tra Benzina e Diesel
2025-03-17

Il governo italiano ha approvato una proposta per riformare le aliquote delle accise sui carburanti, mirando a raggiungere un equilibrio tra benzina e diesel entro il 2030. Questa decisione è stata dettata dalle richieste dell'Unione Europea, che vuole sostenere politiche ambientali più efficaci e ridurre i sussidi dannosi all'ambiente. L'obiettivo finale è quello di promuovere una transizione verso fonti di energia più pulite, eliminando distorsioni fiscali che hanno favorito in modo sbagliato il gasolio nel passato.

La modifica delle tasse sui carburanti rappresenta un importante passo avanti nella strategia italiana per adeguarsi alle direttive europee. Approvata dal Consiglio dei Ministri, la misura prevede un incremento graduale della tassa sul diesel e una riduzione equivalente su quella della benzina. Questo cambiamento, destinato ad essere completato entro il 2030, si basa su una revisione completa delle pratiche fiscali legate ai combustibili fossili. Secondo quanto riportato dalla stampa economica, l'obiettivo è stabilizzare entrambe le aliquote a 0,6725 €/litro.

L'Unione Europea ha posto condizioni chiare per l'erogazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra queste figure quelle relative alla riforma fiscale dei cosiddetti "Sussidi Ambientalmente Dannosi" (Sad). Questi includono incentivi concessi in passato al gasolio sotto la falsa premessa che fosse più ecologico rispetto alla benzina. Oggi si sa che il diesel emette sostanze altamente inquinanti, come gli ossidi di azoto e polveri sottili, rendendo necessario un riequilibrio fiscale.

Inizialmente, le agevolazioni sul gasolio erano state introdotte per sostenere il trasporto merci, considerato cruciale per l'economia nazionale. I motori diesel, essendo più efficienti in termini di consumo, sono ampiamente utilizzati nei camion e nei mezzi pesanti. Ridurre le tasse sul gasolio significava abbassare i costi logistici, beneficiando infine i consumatori finali. Tuttavia, con il tempo si è scoperto che questa scelta aveva effetti collaterali negativi sull'ambiente e sulla salute pubblica.

Il governo intende utilizzare questa riforma come strumento strategico per migliorare l'efficienza fiscale e supportare la transizione energetica. Già nel piano strutturale di bilancio del 2022, era stato previsto l'allineamento progressivo delle aliquote tra benzina e diesel. La nuova impostazione entrerà in vigore entro il 2026, dopo l'approvazione parlamentare. Ciò permetterà di distribuire gradualmente gli oneri sui consumatori, limitando l'impatto economico immediato.

Le accise rappresentano una parte consistente del prezzo finale dei carburanti, influenzando direttamente il costo per i consumatori. Originariamente create per finanziare emergenze, queste tasse sono ora integrate in un sistema fiscale complesso che comprende anche l'IVA, il prezzo industriale e il margine lordo. Con questa riforma, si spera di ridurre la pressione fiscale distortiva e promuovere soluzioni più sostenibili per il futuro.

La riforma delle accise segna un momento di svolta per il settore dei trasporti in Italia. Attraverso l'armonizzazione delle tasse sui carburanti, si cerca di correggere vecchie disfunzioni e incentivare comportamenti più responsabili da parte dei consumatori. Il progetto, se approvato dal Parlamento, porterà benefici duraturi non solo per l'ambiente, ma anche per l'economia nazionale, allineandosi alle esigenze europee di resilienza e sostenibilità.

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