Automobile
Mercato Veicoli Industriali: Un Crollo Senza Precedenti a Giugno 2025
2025-07-11

Il settore dei veicoli pesanti in Italia sta vivendo un momento di profonda difficoltà. Nel mese di giugno 2025, le immatricolazioni di mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate hanno registrato un drastico decremento, pari al 29,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con solo 2.539 unità vendute. Questa flessione non risparmia alcuna categoria: i veicoli leggeri (3,51-6 t) sono scesi del 27,2%, i mezzi intermedi (6,01-15,99 t) hanno subito un crollo del 52,7%, e persino i mezzi pesanti (oltre 16 t) hanno visto una riduzione del 26,5%. Il dato complessivo del primo semestre 2025 si attesta così a un preoccupante -14,1%, una contrazione che l'UNRAE, l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, imputa anche al confronto con il picco di immatricolazioni registrato a metà 2024, influenzato dall'introduzione del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei veicoli (GSR 2).

Le ripercussioni di questa crisi si estendono ben oltre i numeri, minacciando la stabilità occupazionale e l'intera catena di fornitura del settore. L'UNRAE ha espresso forte preoccupazione per questo scenario, definendolo di “gravissima congiuntura” e richiamando l'attenzione delle istituzioni. Nonostante i ripetuti appelli e le richieste di misure di supporto concrete, l'associazione denuncia una sostanziale assenza di risposte da parte del Governo. La critica si concentra sull'orientamento delle priorità politiche, che sembrano prediligere interventi infrastrutturali isolati rispetto a un sostegno immediato e mirato alle imprese del trasporto industriale, un comparto vitale per la logistica e l'economia del Paese.

In questo contesto di incertezza, è imperativo che le istituzioni riconoscano la centralità strategica del settore dei veicoli industriali e agiscano con prontezza. Un impegno collaborativo tra enti governativi e associazioni di categoria, unito a una riallocazione intelligente delle risorse, può non solo mitigare gli effetti negativi di questa crisi ma anche gettare le basi per una ripresa sostenibile. Investire nel futuro del trasporto significa sostenere l'innovazione, proteggere i posti di lavoro e garantire la fluidità delle catene di approvvigionamento, elementi fondamentali per la prosperità economica e sociale della nazione. Solo con una visione lungimirante e azioni concrete si potrà superare questa fase critica e costruire un futuro più resiliente per tutti.

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