Il panorama del commercio automobilistico globale è segnato da tre principali sfide: le politiche tariffarie, il cambiamento dei gusti dei consumatori in Cina e le restrizioni ambientali in Europa. Queste dinamiche hanno creato un contesto difficile per i produttori europei, asiatici e americani, aggravato dalla guerra commerciale indotta dalle tariffe statunitensi. Nonostante ciò, l'Unione Europea ha dimostrato una posizione competitiva nel mercato automobilistico transatlantico.
Anche se le vendite di veicoli europei negli Stati Uniti superano quelle americane in Europa, questa disparità commerciale mette in evidenza la specializzazione delle case automobilistiche americane nei veicoli grandi, mentre le europee offrono una gamma più ampia di modelli adattata ai diversi mercati.
Nel 2024, le vendite di automobili europee negli Stati Uniti hanno registrato cifre notevoli, con oltre 800.000 unità provenienti dall'Unione Europea. Le marche tedesche hanno dominato questo flusso, con Mercedes, Audi, BMW e Porsche al primo posto. In confronto, le immatricolazioni di auto statunitensi in Europa sono state significativamente inferiori, generando un deficit commerciale favorevole all'UE.
In dettaglio, le statistiche mostrano che l'Unione Europea ha venduto negli Stati Uniti quasi cinque volte più automobili rispetto a quanto gli USA abbiano fatto in Europa. Questo squilibrio si spiega con la popolarità delle auto europee negli Stati Uniti, dove marche come Mercedes e Audi godono di una forte reputazione. I dati indicano che i consumatori americani preferiscono veicoli di lusso e prestigio, settori in cui le case automobilistiche europee eccellono. Al contrario, le auto statunitensi non hanno trovato lo stesso successo in Europa, principalmente a causa della loro mancanza di piccoli modelli adatti al mercato locale.
Mercedes e Audi rappresentano due esempi significativi di questo squilibrio commerciale. Mentre Mercedes ha venduto circa 207.000 veicoli negli Stati Uniti, le sue immatricolazioni in Europa provenienti dagli impianti americani sono state solo 54.600 unità, creando un deficit commerciale considerevole. Audi, invece, contribuisce con un deficit ancora maggiore, dato che non produce attualmente nessuno dei suoi modelli negli Stati Uniti.
BMW, al contrario, presenta un deficit commerciale più contenuto grazie alla produzione di SUV negli Stati Uniti, un segmento molto richiesto sul mercato locale. Anche Volvo contribuisce al deficit commerciale, con vendite elevate negli Stati Uniti ma poche immatricolazioni in Europa di modelli prodotti negli USA. Queste dinamiche riflettono le strategie di produzione e marketing delle diverse case automobilistiche, influenzate dai gusti dei consumatori e dalle regolamentazioni locali. Tesla e Toyota, d'altra parte, mostrano un trend positivo per gli Stati Uniti, con un saldo commerciale favorevole grazie alle loro politiche di produzione globalizzate e all'offerta di modelli adatti al mercato europeo.