Le aziende automobilistiche europee hanno sempre sostenuto la creazione di prosperità, occupazione e crescita negli Stati Uniti. Sono parte integrante dell’economia statunitense, con investimenti significativi e posti di lavoro creati. Ola Källenius, Presidente dell’ACEA e CEO del gruppo Mercedes-Benz, ha ribadito questo punto durante il Salone di Bruxelles. L’importanza dell’industria automobilistica europea negli USA non può essere sottovalutata. Gli Stati Uniti rappresentano infatti il principale mercato di esportazione per le auto europee, con un valore annuale di circa 40 miliardi di dollari. Al contrario, le importazioni americane verso l’Europa valgono circa 9 miliardi di dollari.
BMW, Mercedes, Volkswagen e Volvo hanno tutti importanti stabilimenti di assemblaggio negli Stati Uniti. Solo Mercedes ha generato 80.000 posti di lavoro diretti e indiretti e ha investito decine di miliardi di dollari nel corso degli ultimi decenni. L’amministrazione Trump sembra disposta a discutere i dazi, ma l’UE deve agire rapidamente per trovare una soluzione vantaggiosa per le case europee. “L’unica alternativa è una guerra tariffaria in escalation, dove l’UE e l’industria automobilistica hanno molto da perdere,” ha dichiarato Källenius, inviando una lettera ai leader politici europei per modificare il Green Deal europeo.
La relazione tra l’industria automobilistica europea e gli Stati Uniti è profondamente radicata. Le esportazioni di auto europee negli USA sono vitali per la sopravvivenza economica di molte aziende. Il valore economico delle esportazioni europee supera di gran lunga quello delle importazioni americane. Questa disparità evidenzia quanto l’Europa sia dipendente dal mercato americano. La minaccia di dazi potrebbe avere effetti devastanti su entrambi i lati dell’oceano. Le conseguenze economiche sarebbero sentite non solo dagli operatori del settore, ma anche dai consumatori, che potrebbero trovarsi ad affrontare prezzi più alti o una riduzione della scelta di veicoli disponibili.
I dati parlano chiaro: l’industria automobilistica europea ha investito enormi risorse negli Stati Uniti, creando infrastrutture e posti di lavoro. Questi investimenti non sono solo benefici per l’Europa, ma contribuiscono alla prosperità economica americana. Una guerra tariffaria potrebbe mettere a repentaglio tutto ciò che è stato costruito negli ultimi decenni. È quindi essenziale che l’UE e gli Stati Uniti trovino un terreno comune per proteggere i propri interessi economici.
Una guerra tariffaria tra l’UE e gli Stati Uniti avrebbe conseguenze imprevedibili e potenzialmente catastrofiche. Non solo l’industria automobilistica, ma l’intera economia europea potrebbe soffrire. Le aziende europee operanti negli USA si troverebbero in una posizione difficile, costrette a ristrutturare le loro catene di approvvigionamento e ad affrontare aumenti dei costi. Inoltre, la fiducia degli investitori potrebbe diminuire, portando a una contrazione dell’economia globale. Le piccole e medie imprese, già vulnerabili, potrebbero subire colpi devastanti. Un conflitto commerciale potrebbe anche influenzare negativamente i rapporti diplomatici tra Europa e America, con ripercussioni a lungo termine.
Per evitare uno scenario così drammatico, è fondamentale che l’UE e gli Stati Uniti collaborino per trovare una soluzione equilibrata. L’obiettivo dovrebbe essere quello di proteggere i posti di lavoro, mantenere l’accesso al mercato e preservare la competitività delle aziende europee. Una guerra tariffaria non è nell’interesse di nessuno. L’unico modo per garantire un futuro stabile e prospero è attraverso il dialogo e la cooperazione. L’Europa deve dimostrare fermezza e determinazione, ma anche apertura e flessibilità. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti.