Nel panorama automobilistico contemporaneo, la scelta tra un veicolo ibrido tradizionale e un ibrido plug-in rappresenta un quesito comune per molti acquirenti, specialmente per coloro che non sono ancora pronti al passaggio completo all'elettrico. La terminologia talvolta ambigua e gli interessi commerciali dei costruttori contribuiscono a creare confusione riguardo l'efficienza e i costi di gestione delle diverse tecnologie ibride. Per fare chiarezza, Toyota ha commissionato un'indagine rigorosa, coinvolgendo l'Università Guglielmo Marconi, l'ENEA e l'Università di Firenze, al fine di valutare le prestazioni reali e la convenienza economica della Toyota C-HR nelle sue varianti full hybrid e plug-in.
Lo studio, che ha coinvolto un campione significativo di veicoli e conducenti, ha generato una vasta quantità di dati sul comportamento di queste auto in diverse condizioni di guida, dall'ambiente urbano all'autostrada. I risultati preliminari offrono spunti importanti sui consumi e sull'autonomia, ma soprattutto evidenziano come la reale convenienza di un ibrido plug-in dipenda fortemente dalle abitudini di ricarica dell'utente. Questa ricerca scientifica fornisce una guida preziosa per i consumatori, aiutandoli a compiere una scelta informata basata su dati concreti e non su mere affermazioni di marketing.
L'indagine condotta sulle varianti full hybrid e plug-in hybrid della Toyota C-HR ha rivelato differenze significative nei consumi e nell'autonomia a seconda delle condizioni di guida e della tipologia di ibrido. La versione full hybrid, con la sua capacità di spegnere il motore termico per gran parte del tempo nel traffico cittadino, si è dimostrata particolarmente efficiente in ambito urbano, dove il motore a combustione è rimasto inattivo per oltre l'83% del tempo. Questo si traduce in consumi ridotti, con una media di 4,66 litri per 100 km in città. Al contrario, in autostrada, dove il motore termico è maggiormente impiegato, l'efficienza diminuisce, ma rimane comunque competitiva.
La C-HR plug-in hybrid, dotata di una batteria di maggiore capacità (13,6 kWh rispetto a 0,85 kWh della full hybrid), offre la possibilità di percorrere distanze significative in modalità completamente elettrica, con un'autonomia media di circa 64-66 km in contesti urbani ed extraurbani. I suoi consumi in elettrico si attestano intorno ai 18 kWh per 100 km. Quando la batteria si esaurisce o viene impostata la modalità ibrida, il comportamento della plug-in diventa simile a quello di un full hybrid, con consumi allineati o leggermente superiori in città e extraurbano, ma sorprendentemente più efficienti in autostrada rispetto al full hybrid. Ciò evidenzia la versatilità della tecnologia plug-in, che può adattarsi a diverse esigenze di guida, massimizzando l'efficienza energetica quando opportunamente gestita.
La convenienza economica di un veicolo ibrido plug-in, come evidenziato dallo studio, è strettamente legata alla frequenza e al costo delle ricariche della batteria. Per massimizzare i benefici economici, è cruciale avere la possibilità di ricaricare il veicolo quotidianamente e a costi contenuti, preferibilmente a casa. L'indagine ha identificato che le famiglie italiane con impianti fotovoltaici e parcheggi privati rappresentano il target ideale per le plug-in, potendo beneficiare di ricariche a costo quasi nullo e realizzare risparmi significativi sui costi di gestione, fino al 65% in meno rispetto a un full hybrid su percorrenze di 50 km al giorno. Anche per chi dispone di un posto auto privato senza fotovoltaico, la ricarica domestica rimane vantaggiosa, garantendo un risparmio del 30%.
Al contrario, per gli utenti che dipendono esclusivamente dalle colonnine di ricarica pubbliche, i costi di gestione di un ibrido plug-in possono superare quelli di un ibrido tradizionale. Questo perché il costo dell'energia presso le stazioni pubbliche è notevolmente più elevato, annullando i vantaggi del risparmio sul carburante. Lo studio stima un extra costo di gestione del 18% per una plug-in rispetto a un ibrido tradizionale se la ricarica avviene solo in stazioni pubbliche e per un chilometraggio di 50 km al giorno. Pertanto, la scelta di un veicolo plug-in è economicamente sensata solo se si ha la possibilità di ricaricarlo regolarmente a casa, altrimenti un full hybrid potrebbe rivelarsi la soluzione più vantaggiosa in termini di costi complessivi.