Quando si pensa a una limousine, l'immagine che emerge è quella di berline di lusso, opulente e dotate di ogni comfort. Eppure, in un gesto di creatività e ingegneria, è stata data vita a una versione limousine della Renault Kangoo, un veicolo solitamente associato alla praticità e al trasporto merci. Questa realizzazione sfida le percezioni comuni, proponendo una visione alternativa del veicolo di rappresentanza.
Questa sorprendente conversione ha visto la luce nella fabbrica Renault di Santa Isabel, in Argentina. Il sito, noto per aver ospitato progetti automobilistici atipici come la IKA Torino, la Renault R12 Alpine e persino la Trafic Papamobile, si conferma un laboratorio di idee originali. L'anniversario dei 70 anni dell'impianto ha fatto da cornice alla presentazione di questa inedita limousine, testimonianza dell'ingegno locale.
Il veicolo, concepito per accogliere i visitatori all'interno della fabbrica, è il frutto del lavoro congiunto di ingegneri e operai argentini. L'amministratore delegato della filiale sudamericana, Pablo Sibilla, ha sottolineato il ruolo di questa Kangoo Limo nel rendere le visite un'esperienza memorabile, soprattutto per le scolaresche. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di riapertura delle visite, in attesa della produzione del misterioso Progetto Niagara.
La trasformazione ha comportato l'allungamento del passo della Kangoo a quasi quattro metri, ottenuto tagliando il telaio e inserendo una sezione aggiuntiva. Questa modifica ha permesso di integrare due file supplementari di sedili, elevando la capacità totale a ben undici passeggeri. Contrariamente alle limousine tradizionali, il tetto è stato rimosso per offrire una visuale completa, e la carrozzeria è stata personalizzata con i colori della bandiera argentina e il logo Renault.
L'approccio adottato per questa Kangoo Limo si discosta radicalmente dai canoni delle limousine di lusso. Nonostante la mancanza di rivestimenti in pelle sfarzosi, frigobar o sistemi di illuminazione sofisticati, il veicolo mantiene un fascino unico. I sedili sono disposti in file parallele per massimizzare la visibilità durante il tour, un dettaglio che sottolinea la sua vocazione pratica piuttosto che puramente estetica. Il risultato finale è un'auto insolita ma indubbiamente accattivante.